All’approssimarsi della Pasqua, sfilavano per le strade del paese “i vattienti”, persone vestite di bianco e fasce di colore celeste, con stendardi e quadretti sacri che, scalzi, suonando in gruppo tamburi e nacchere, gridavano frasi invogliando la gente a dare un obolo per la Madonna di Briano e talvolta per la Madonna dell’Arco.
Il lunedì in Albis, carri addobbati con palme e fiori, pieni di pellegrini provenienti dai paesi vicini, si recavano alla Madonna di Briano per deporre quadri votivi e offerte al Santuario. Tutto il popolo di Casal di Principe vi si recava per la classica Prianella che consisteva in una visita alla Madonna e in una scampagnata nelle terre circostanti dove veniva consumata la famosa “zizzinella” (vedi anche altre ricette tradizionali della Nostra Cucina Casalese) preparata il venerdì santo proprio in vista di questo evento. La consumazione del cibo e del vino asprinio portati da casa insieme a balli e canti al suono di tamburelli, triccabballacche e pifferi rallegravano la giornata di festa.
Questa tradizione si sta recuperando insieme con la riproposizione della "Tammurriata". E così si torna a festeggiare il mercoledì e la domenica il Albis (mercoledi e domenica successivi alla Pasqua). I fedeli arrivano in pellegrinaggio alla spianata dove sorge il santuario da Marano, Melito, Giugliano, Qualiano, Trentola-Ducenta, Villa di Briano, Casal di Principe, S.Cipriano, Castel Volturno, Mondragone. Arrivano le "Paranze dei Giuglianesi" e si balla, si mangia, si fa festa sul sagrato del santuario in onore della Madonna - 'a Maronna 'a Priana. Nella nostra zona, come strumento base, compare, oltre alla tammorra, il flauto (sisco); le strofe di tammurriata (stroppole) sono cantate su linee melodiche diverse da quelle che modula il flauto, il che produce un effetto del tutto particolare. Sono presenti molti bambini che imparano sul campo la danza. Si balla alla giuglianese, e si possono osservare l'andamento veloce del passo base, le bellissime votate: allacciate a gamba tesa, in movimento laterale con passi galoppati e le varianti coscia contro coscia e di spalle, quelle "sfrenate", di sfida tra maschi e quelle dove un giovane danzatore modula velocità e figure per rispetto all'anziana compagna, evitando un confronto insostenibile in velocità e resistenza.
Proponiamo degli approfondimenti sulla storia della Tammorra:
... e la storia continua .... domenica in Albis 8 aprile 2018. Foto scattate da Pasquale Corvino